Ambienti della Biblioteca

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dove abitano i custodi dei libri

I custodi dei libri abitano la biblioteca un po' ovunque, com'è giusto che sia, ma ovviamente privilegiano gli ambienti dove ci sono libri o dove ci sono lettori che consultano libri. E' chiaro che la loro opera di sorveglianza viene diligentemente espletata sia nei confronti del patrimonio bibliografico della biblioteca, che molti di loro hanno contribuito ad incrementare, sia nei confronti degli utenti, che questo patrimonio utilizzano, il cui corretto comportamento viene continuamente monitorato da occhi vigili dall'alto delle pareti o degli scaffali.

Quindi all'ingresso della biblioteca si viene giustamente accolti dal padrone di casa, il cardinale Casanate in persona, ritratto in piedi accanto ad tavolo sul quale poggiano alcuni libri ed un foglio che si srotola dal bordo, mentre con la mano destra indica un'alta scansia piena di volumi alle sue spalle. Sulla parete di fronte alla porta campeggia Benedetto XIII, papa domenicano, sepolto appena sotto la Casanatense, nella basilica di S. Maria sopra Minerva, che nel 1729 visita la biblioteca, a lavori di costruzione definitivamente conclusi.

Chi volesse dirigersi verso il salone monumentale, percorrendo il lungo il corridoio che lo collega all'ingresso, deve avere la consapevolezza che i propri passi saranno sorvegliati ancora da Benedetto XIII, del medico polacco Henryk Józef Piotr Levittoux, Lorenzo Valla, una donna i cui copricapo e acconciatura fanno pensare ad una matrona romana e per finire S. Domenico, dall'alto del soffitto dell'ultima stanza, anticamera del Salone; ma altrettanti vigili sorveglianti si trovano nella sala cataloghi, in prima e in seconda sala di lettura, nell'ufficio informazioni bibliografiche e nella Direzione.

Le pareti della prima sala di lettura accolgono, oltre che uno dei ritratti del cardinale presenti in biblioteca, un ciclo decorativo di affreschi opera del pittore Giuseppe Cellini: si tratta delle figure allegoriche delle varie scienze, che sotto le sembianze di giovani donne sedute all'interno di una fitta decorazione floreale, ornano le pareti, ottemperano alla loro funzione di controllo, inducono alla concentrazione e allo stesso tempo sono fonte di ispirazione e di edificazione per i frequentatori della sala.

Per redigere le schede descrittive dei vari ambienti della biblioteca è stata consultata e liberamente citata l'opera: V. De Gregorio La Biblioteca Casanatense di Roma, 1993