Vespignani, Virginio

Architetto

qualifica
Architetto
data di nascita e morte
Roma, 12 febbraio 1808 – Roma, 4 dicembre 1882

Biografia

Architetto camerale, presidente dell'Accademia di S. Luca; inizia la sua attività professionale come allievo dell'architetto Luigi Poletti, con il quale ha collaborato all'inizio della sua carriera. Attivo prevalentemente sotto il pontificato di Pio IX, è stato uno dei principali architetti nel periodo di passaggio dal neoclassicismo all'eclettismo.
Tra le sue opere romane si citano: Porta S. Pancrazio (1857), la facciata esterna di Porta Pia (1868), l'ngresso monumentale, il quadriportico e la chiesa del cimitero del Verano, la sistemazione del raccordo tra via della Dataria e la piazza del Quirinale, la chiesa di S. Tommaso di Canterbury. Si ricordano inoltre interventi di restauro e di nuova decorazione in numerose chiese e basiliche di Roma come l'altare maggiore di S. Pietro in Vincoli, la Confessione di S. Maria Maggiore, il restauro di S. Lorenzo fuori le mura, il tabernacolo e il presbiterio di S. Maria in Trastevere.
Fuori Roma ha realizzato, tra l'altro, il teatro di Viterbo (1855), il palazzo e la villa della famiglia Bruschi Falgari a Tarquinia. Tra le altre opere viterbesi di Vespignani vanno ricordati il Caffè Schenardi, l’ingresso monumentale al parco di Prato Giardino, il cimitero cittadino, e le strutture provvisorie per celebrare l’arrivo di papa Pio IX in occasione della festa patronale di Santa Rosa nel 1857. Per l’occasione l’architetto romano progetta due monumentali porte trionfali, “concepite all’insegna della affermazione del classicismo romano in una città di prevalente impronta medievale”.

bibliografia:

C. Barucci, Virginio Vespignani. Architetto tra Stato pontificio e Regno d'Italia, Roma, Argos, 2006.

Regione Lazio, Dizionario storico biografico del Lazio. Personaggi e famiglie nel Lazio (esclusa Roma) dall'antichità al XX secolo, Roma, IBIMUS, 2009, vol. III, pp. 1962-1963.

sitografia

SIUSA - Sistema Unificato delle Soprintendenze Archivistiche

http://www.archidiap.com/opera/teatro-dellunione/