LE FONTI ICONOGRAFICHE CONSERVATE ALL’ARCHIVIO DI STATO DI MILANO

Nell’Archivio di Stato di Milano sono conservate diverse migliaia di documenti iconografici di varia fattura (carte, mappe, schizzi, incisioni), la cui scoperta e studio hanno contribuito ad approfondire, in particolare negli ultimi tre decenni, la conoscenza del territorio lombardo nei suoi differenti aspetti, e quindi in sostanza a mettere a fuoco la rappresentazione di alcuni interventi di varia natura compiuti dall’uomo, durante i secoli passati, in particolare dal XV al XIX, nello Stato di Milano.

Oltre alle importanti mappe relative alle tre operazioni catastali che si sono susseguite dal 1720 al 1902 (catasto teresiano, lombardo-veneto e, cosiddetto, cessato), di elementare individuazione perché precisamente schedate comunità per comunità, esiste un’altra cartografia non meno importante e non del tutto esplorata. Si tratta di diverse centinaia di iconografie che sono conservate insieme ai documenti manoscritti e alle relazioni di cui solitamente erano parte integrante. Tali mappe sono, in particolare, conservate nei fondi Atti di Governo - Acque e Confini, sia nella parte antica che in quella moderna.

Tuttavia non mancano rappresentazioni cartografiche anche nei fondi Atti di Governo - Militare parte antica; Autografi, serie Piazzeforti; Ministero della guerra; Genio Civile.

Tutte le mappe conservate nei menzionati fondi rimandano principalmente alle tre più importanti modalità di restituzione grafica di uno spazio (acque, confini e fortificazioni) che, pur rispondendo evidentemente a differenti finalità e a criteri rappresentativi assai diversi, derivavano comunque dalle esigenze e da alcuni degli obiettivi cui complessivamente mirava, pur con discontinuità di intenti, uno Stato di antico regime, quale era lo Stato di Milano.

Più raramente è possibile trovare qualche iconografia anche negli archivi relativi alle Istituzioni ecclesiastiche (Fondo di Religione; Amministrazione fondo di religione; Atti di Governo - Culto); nei fondi degli archivi di alcune istituzioni di beneficenza e assistenza (Pio Albergo Trivulzio; Luogo Pio di Santa Corona); e in alcuni archivi famigliari (Clerici, Cavazzi della Somaglia). Va, infine, precisato che alcune decine di iconografie sono confluite nell’ultimo trentennio nella raccolta Miscellanea mappe e disegni (MMD - Piane e Arrotolate). Questa non è assolutamente da considerarsi un fondo archivistico, bensì una collocazione di conservazione, laddove le mappe estratte dai fondi per motivi di restauro – e originariamente conservate nelle cartelle dove erano ripiegate più volte perché spesso di rilevanti dimensioni – non sono più state rimesse nelle buste originarie, pena altrimenti l’inutilità del restauro stesso. Si deve precisare che nelle cartelle originarie sono stati inseriti opportuni richiami e rimandi alla nuova collocazione di conservazione delle iconografie estratte.

(Giovanni Liva)